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Artissima The Forerunner presenta: Anne Imhof

1 Ottobre 2020 Journal News

Il futuro dell’arte contemporanea è passato anche da Artissima. Confermando la capacità della fiera di intercettare e proporre in anticipo sui tempi le più innovative tendenze artistiche, la rubrica Artissima The Forerunner presenta una selezione di artisti che hanno partecipato alle passate edizioni di Artissima e che ora sono ospitati in alcune delle più prestigiose istituzioni d’arte contemporanea del mondo.

Oggi per Artissima The Forerunner vi presentiamo: ANNE IMHOF

► in mostra al Castello di Rivoli, con lo show Espressioni Parte I / Anne Imhof: Sex visitabile dal 5 novembre – in contemporanea con Artissima 2020 – fino al 28 febbraio 2021

Scopri di più: Espressioni Parte I / Anne Imhof: Sex

La mostra con performance di Anne Imhof si inserisce nel più ampio contesto espositivo Espressioni, la grande mostra collettiva in due parti organizzata dal Museo tra il 2020 e il 2021. La prima parte di Espressioni consiste nel dialogo tra le opere di Anne Imhof e un nucleo selezionato di capolavori storici. Espressioni indaga le fratture estetiche che ricorrono nella storia dell’arte e che spesso accompagnano a livello culturale sia momenti di grande innovazione scientifica e tecnologica sia le crisi legate a queste rivoluzioni. L’epoca contemporanea è caratterizzata dalla rivoluzione digitale, del machine learning e dell’Intelligenza Artificiale. Di fronte a questi cambiamenti, emergono linguaggi riconducibili all’espressionismo come forme di scetticismo o di soggettività estrema. Gli artisti spinti dall’urgenza di verificare la propria vitalità di fronte all’irrompere della tecnica si muovono tra un individualismo esasperato e forme di malinconia romantica e visioni alterate o atterrite dalla realtà quotidiana.

 

Henry Douglas in Anne Imhof, Sex , 2019. Tate Modern, London. Photography: Nadine Fraczkowski. Courtesy the artist and Galerie Buchholz, Berlin/Cologne/New York

 

► presente ad Artissima 2015, nella sezione PRESENT FUTURE, con la galleri Deborah Schamoni e ad Artissima 2015 con la galleria Isabella Bortolozzi e vincitrice, nel 2015, del premio Fondazione Ettore Fico

Anne Imhof. Pleasure, 2014. Black alu dibond, etching 100 x 190 cm. Courtesy the artist and Deborah Schamoni, Munich. Photo: Uli Gebert

 

Scopri di più sull’artista attraverso le parole di JAMIE STEVENS curatore della sezione PRESENT FUTURE di Artissima nel 2015

“Anne Imhof usa le sue performance come processo generativo centrale di una varietà di produzioni artistiche che includono la pittura, la musica, le installazioni e i video. Le performance evolvono attraverso una fitta serie di prove da cui trae un “catalogo” di azioni per aree multiple delimitate visivamente sul pavimento della galleria. Questa suddivisione dello spazio fornisce un’architettura all’interno della quale i performer (a volte fino a nove, spesso amici o colleghi di Imhof a Francoforte) possono muoversi liberamente durante ogni azione. Questo conferisce alle performance una qualità speculativa in cui la progressione improvvisata dei movimenti mira a confondere le intenzioni autoriali e concettuali. Tutte le performance di Imhof sono variazioni l’una dell’altra: sia letteralmente come versioni della stessa pièce sia come nuove opere nate da un trattamento intensificato di un particolare frammento delle prove precedenti. Analogamente, le sue opere su parete estraggono forme o sistemi provenienti dalle performance e sono concepite come opere indipendenti anziché come partiture visive. Questa alimentazione ciclica di media diversi diventa un circuito chiuso all’interno del quale Imhof colloca una riconciliazione privata tra metodo ed evento. Le asserzioni di autorità e le istruzioni ai performer sono incerte e difficili da cogliere, il carattere collettivo di questi eventi è più cospirativo che coreografico. Lo spazio, spesso ricco di oggetti scenici (due asini, casse di bevande energetiche, sigarette) circoscrive aree definite e contigue per i performer e appare autonomo e disinteressato alla prossimità con il pubblico. La band di Imhof, che ha suonato alle sue mostre, si chiama Beautiful Balance, sottolineando l’interesse dell’artista nel “rapporto tra dominio e sottomissione”. Le formazioni finali del suo lavoro si incentrano su un senso dell’equilibrio molto personale che raffina e rinnova le forme visive e le strutture temporali”.

Credits foto cover: Eliza Douglas in rehearsal for Anne Imhof, Sex , 2019. Tate Modern, London. Photography: Nadine Fraczkowski. Courtesy the artist and Galerie Buchholz, Berlin/Cologne/New York

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