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#ArtissimaLive. KABUL feat. Artissima – track #2

30 Ottobre 2016

KABUL feat Artissima – track #2

Quest’anno KABUL magazine farà parte della redazione di #ArtissimaLive, sezione coordinata da Elena Bordignon, fondatrice di ATPdiary, insieme ad Artdependence, Aujourd’hui Magazine, Widewalls e Wefindwildness.

Per4m, la sezione della fiera dedicata alla performance, giunge alla sua terza edizione sotto la guida del collettivo olandese If I Can’t Dance, I Don’t Want To Be A Part Of Your Revolution. In questa gallery fotografica, presentiamo brevemente i sette partecipanti di Per4m, le performance che si alterneranno durante i giorni di Artissima e le motivazioni che hanno spinto il collettivo verso la scelta di questi artisti.

Quest’anno il programma coinvolgerà lo spazio dell’Oval, invadendo l’area della Main Section e delle altre sezioni curate in fiera, e si estenderà sino a raggiungere il centro della città (Piazza Emanuele Filiberto). Tale scelta si rivela funzionale a offrire un tempo e uno spazio adeguati alla diversa natura di ogni performance. Queste, caratterizzate da modalità e temporalità eterogenee, non coniugabili in un unico spazio fisico, fanno sì che il decentramento sia l’unica strategia possibile per costringere il pubblico a compiere una scelta.

Domenica 6 novembre, verrà decretato il vincitore del Prix K-Way Per4m da una giuria composta da: Franz Bernardelli (curatore), Ruth Estévez (REDCAT, Los Angeles), Silvia Fanti (Xing, Bologna), e Filipa Ramos (Art Agenda, Londra).
Nel 2015 il premio di diecimila euro è stato assegnato ex aequo a Julien Bismuth (Gallery Emanuel Layr, Vienna), con Untitled (Lull), 2015; e a Christian Falsnaes (PSM Gallery, Berlino), con Rise, 2014.

 

Juliette Blightman, Transparencies – The ambivalence of a new visibility (2015), installation view, (21.11.15 – 31.01.16) Kunstverein Nürnberg, Albrecht Dürer Gesellschaft (Nürnberg)

Juliette Blightman (1980, UK) vive e lavora a Berlino. L’artista inglese, definita anche una clock-watcher, si sofferma sulla possibilità di raccontare il trascorrere delle ore e dei giorni fissando azioni, spesso molto semplici, e dilatandole nel tempo. Lavora principalmente con la pellicola, la performance e l’installazione, attingendo dalla vita privata – aneddoti familiari, interni domestici o ricordi di amori passati – per esprimere la malleabilità e fluidità del tempo.

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