Milano, 17 luglio 1952
digitalizzazione da negativo
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In un’Europa devastata dalla guerra si vuole ricominciare a sperare: l’euforia conseguente la fine del conflitto fa esplodere la voglia di uscire dalle case per esprimere tutte le energie a lungo represse. Dopo la sofferenza, si scatena l’irrefrenabile voglia di ballare e divertirsi sulle note del juke-box, lasciandosi andare a distrazioni un tempo inconcepibili. Marco Innocenti in “L’Italia del 1945” scrive: “Si balla nelle case, nei cortili, nelle piazze, sotto i pergolati. Si balla senza respiro. I fonografi a manovella diffondono le note del boogie-woogie”.